venerdì 25 luglio 2014

Quando i nonni fanno divertire o insegnano cose utili ai nipotini

Il mio nonno materno, si chiamava Tòni, mi insegnava cose divertenti. E' stato l'unico nonno che ho conosciuto. Chissà forse si sentiva in dovere di fare la parte anche dell'altro nonno che io non ho mai conosciuto. Il nonno raccontava storielle che ci facevano ridere. io e i miei cugini ci divertivamo molto a vedere funzionare il suo mulino ad acqua in miniatura. I due "magli", lui li chiamava cosi battevano su due scatole vuote dell'olio Sasso al punto di sentire un rumore "toch"... "toch" a una certa distanza. Nonno Tòni era orgoglioso di questo mulino e lo mostrava anche a altri bambini, non solo ai suoi nipoti.
In epoche più recenti della mia altri nonni ha cercato di instillare nei nipoti altre passioni. Sotero Pantani ha convinto il suo nipote Marco a diventare un campione ciclista, la stessa cosa ha fatto Vincenzo Nibali, convincendo Vincenzo, suo nipote a darsi da fare con la bicicletta. Entrambi hanno avuto successo. Mi sembra che Vincenzo, il nonno di Nibali, sia ancora vivente. In questi giorni si è realizzato per lui un sogno e credo che ne sia molto contento. Non tutti i nonni sono capaci di avere un rapporto così intenso con i loro nipoti. Trattare con i piccoli non sempre è facile occorre pazienza, ma soprattutto bisogna saperci fare: mettersi sullo stesso piano di quelli che sono i loro discendenti. Il nonno deve diventare un po' bambino, parlando una lingua comprensibile ai piccoli nipoti.

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