martedì 23 ottobre 2012

Cognomi Tiranesi

CATTALINI
Cattalini è un cognome originario di San Rocco di Stazzona, dove compare cosi com' è attorno al 1700. In seguito varie famiglie Cattalini da San Rocco scesero a Stazzona, solo un nucleo famigliare rimasesulla frazione di montagna di Stazzona. Tra il 1750 e il 1850 una o più famiglie Cattalini si trasferirono a Tirano e nei primi anni del Novecento a Sernio dove un Cattalini lavorò come calzolaio. Due soprannomi vennero imposti ai Cattalini di Stazzona in pieno Ottocento "Tampèl", al plurale "Tampèi" e "Rumìt". In seguito a questi si aggiunse un altro "scutum" "Carèt". Meno si sa dei Cattalini di San Rocco stabilitisi nel secolo scorso a Villa e di quelli di Tirano soprannominati nel capoluogo di mandamento "Sciatùn". Nella prima metà del Novecento due fratelli Cattalini di Stazzona sono partiti per il Brasile e un altro gruppo famigliare per l'Australia. Anche Giovanni Cattalini di Sernio, ancora bambino, emigrò con la famiglia oltreoceano. Diventerà in seguito, naturalizzato, John Cattalini e sarà sul finire del secolo passato sindaco di Fremantle, importante città del Western Australia. Come tipologia questo cognome è da considerarsi regionale, dal momento che è presente anche in altre regioni del Nord come la Toscana e l'Emilia Romagna. Alla base del nome di famiglia dovrebbe esserci il personale maschile "Caterino" o anche il nome femminile "Caterina". Negli archivi parrocchiali di Stazzona questo nome di famiglia è scritto anche Catalini nella forma più arcaica. E'importante notare che tra i Cattalini della nostra zona e quelli toscani o emiliani non dovrebbero esserci rapporti di parentela."

CAROZZI
Come tipologia Carozzi è un cognome non di origini lombarde che però è stato presente a Motta di Villa di Tirano per almeno qualche secolo. Sull'origine forestiera di questo nome di famiglia concordano una volta tanto sia la gente di Motta che gli archivi, dai quali emergerebbe una lontana origine umbra della famiglia. Un indizio di questa provenienza dovrebbe essere la presenza in provincia di Perugia di famiglia Carozzi. invece il racconto che circolava nella frazione villasca fino a non molto tempo fa è piuttosto pittoresco: i Carozzi sarebbero arrivati un bel giorno in paese su una strana carrozza. Chi fossero veramente non è dato sapere. A quei tempi quasi solo profughi politici lasciavano la loro terra per destinazioni tanto lontane. E' il caso anche dei Brizzolari, cognome conosciuto a Villa, ma originario della Valsassina. Questa famiglia,oggi del lecchese, aveva lasciato Genova secoli fa, come famiglia di profughi. Peraltro, per quanto riguarda i Carozzi non è escluso che la loro prima destinazione sia stata qualche altro paese del Tiranese. Una volta a Motta,la famiglia umbra si è inserita nella vita di paese imparentandosi con le famiglie locali. Ora le famiglie che portano il cognome negli ultimi cinquant'anni si sono disperse tra Motta di Villa, Aprica, le Prese di Poschiavo e forse verso altre destinazioni che al momento sono per me sconosciute. Per i più anziani del comune di Villa di Tirano, Carozzi, come cognome resta legato alla figura del sacerdote Don Giuseppe Carozzi, nato a Motta nel 1918, figlio di Andrea e Elisabetta Schivardi, scomparso prematuramente nel 1955. Giuseppe Carozzi è stato professore in seminario,e soprattutto un grande teologo. Da non dimenticare che Don Giuseppe parlava correntemente Inglese, Tedesco e Francese: ha tradotto qualche teologo tedesco. Durante l'ultima guerra si è schierato coi partigiani ed è stato un uomo di "collegamento" coi servizi segreti inglesi. Oltre al Tiranese e all'Umbria Carozzi è un cognome diffuso qua e là in Lombardia in provincia di Milano, Bergamo,Varese. in altre regioni lo si può incontrare in Liguria, Toscana e Piemonte.Pertanto Il significato originale del cognome in questione è incerto. Tuttavia nel caso specifico andrebbe ricertato in provincia di Perugia. In conclusione merita una menzione anche don Achille Brizzolari, Arciprete di Villa tra il 1911 e il 1934, nativo della Val d'Intelvi uno dei preti del secolo scorso più amato dai Villaschi."

CORVI
Il cognome è originario di Aprica: ancora oggi è uno dei cognomi più importanti del comune orobico. Come i Negri,altra famiglia di Aprica importante, i Corvi hanno le loro origini in contrada Ospitale, il cuore storico di Aprica. Da alcuni secoli ormai,i Corvi si trovano anche a Tirano, A Villa di Tirano e Motta. In quest'ultimo piccolo paese i Corvi sono scesi senza soluzione di continuità,come altre famiglie orobiche, negli ultimi due o tre secoli. Almeno due famiglie numerose del frondoso "albero" dei Corvi hanno messo radici a Motta: i "Botta" e i "Monico", forse "Monich" nel dialetto dell'Aprica. Insomma anche gli uomini Corvi come quelli di altre famiglie Aprichesi "i à tacà su'l capèl" ragazze di Motta e delle sue contrade. Ma nemmeno matrimoni con gente di Carona o in seguito di Tresenda, ugualmente di buona famiglia sono mancati. Peraltro a Villa per tutto l'Ottocento esisteva una famiglia Corvi decisamente influente che viveva in un palazzo vicino alla chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Bisogna anche dire che gli attuali Corvi tiranesi, sembrano avere perso i legami col paese di origine e a volte non prendono nemmeno in considerazione la possibilità che i loro antenati vengano da questo paese di montagna. La diffusione di questo cognome non riguarda soltanto la Valtellina: è presente anche nel resto della Lombardia e nell'Italia Centrale, specialmente nel Lazio. Ben difficilmente però queste famiglie hanno parentele prossime o lontane con quelle di Aprica o Tirano o Motta di Villa. Praticamente inesistente l'emigrazione dei Corvi negli USA. I soli Corvi del Nord sbarcati a New York sono per lo più parmigiani. per il resto non è dato sapere quanti siano quelli emigrati in Australia. Il nome di famiglia Corvi deriva da un soprannome con alla base la parola "corvo". Infine una nota curiosa: i Corvi al pari degli Stampa hanno avuto un parroco a testa che ha retto proprio le sorti della parrocchia di Aprica, Giovanni Battista Corvi che ha "avuto cura" delle anime del paese tra il 1696 e il 1714. Le Sole le famiglie Cioccarelli hanno fatto meglio con ben due parroci Simone e Antonio Cioccarelli. Peraltro dal 1816 in poi di preti aprichesi non se ne sono mai più avuti ad Aprica. Per tutto l'Ottocento avere un parroco che non era nativo del paese divenne una regola in tutta la diocesi di Como. Come si sa però ogni regola prevede sempre una qualche eccezione."

 BIANCOTTI


Come tipologia Biancotti è un cognome regionale, presente a Villa di Tirano, ma che dovrebbe avere le sue radici lontane a Santa Cristina. In effetti delle famiglie Biancotti sono presenti anche in Piemonte e in Toscana, naturalmente senza avere legami di parentela con il casato di Villa. In generale i Biancotti sono considerati persone intraprendenti, con parentele sia a Villa che a Stazzona, a Tirano e in altri paesi della zona. Da non dimenticare l'emigrazione in Australia di un certo numero di uomini e famiglie Biancotti. Anche i Biancotti come molte altre famiglie di Villa di Tirano hanno pagato un prezzo a volte salato come emigranti oltre oceano. La pagina più nera per i Biancotti è senza dubbio la morte, un po' misteriosa, di Luigi, poco più che trentenne, avvenuta nel Queensland a Ingham nel 1932. Il referto medico parla di "burns", ustioni. Gli anni'30 del secolo scorso sono stati uno dei periodi più difficili per gli Italiani immigrati in Australia: conclusosi nel 1934 con lo scoppio dei moti anti-italiani, con diverse vittime tra i nostri connazionali e distruzioni e danneggiamenti alle proprietà dei "Degos"come venivano chiamati gli Italiani in Australia. Da ricordare che il nome di famiglia Biancotti è nato tardivamente: era in origine un soprannome di una delle tante famiglie Maranta. E' apparso più o meno nella seconda metà del 1600, affermadosi definitivamente nel secolo seguente come vero cognome. In origine Biancotti, in dialetto "Biancòt", è un soprannome che potrebbe riferirsi ad una persona "bianca" di capelli. Però è bene ricordare che Bianco, al pari di Bianca, nel Medioevo era anche un nome personale. A titolo di curiosità vorrei ricordare tre Biancotti "di spicco" che compaiono nelle pagine di Internet: Debora Biancotti, scrittrice australiana, nativa del Queensland, ma ora residente a Sidney, Alejandro Biancotti violoncellista, argentino, ormai in pianta stabile in Italia. Infine Augusto Biancotti (1946/2005) geologo e scienziato piemontese autore di numerose pubblicazioni scientifiche."


DAMIANI
Damiani è in origine un cognome decisamente villasco. Presente a Villa già in pieno Medioevo. Da Villa, dalla contrada Sonvico, famiglie Damiani si sono poi in epoche diverse spostate in seguito verso Tirano e Aprica, dove il cognome è oggi presente. Anche i Damiani morbegnesi sembrano essere, in buona parte, originari del vecchio borgo alle porte di Tirano. In particolare la famiglia del poeta morbegnese Guglielmo Felice Damiani (1875/1904), il cui nonno o forse bisnonno sarebbe nato a Villa di Tirano, ma questa notizia non è confermata da ricerche adeguate. Ad ogni modo Villa è ancora oggi il comune che vanta il maggior numero di Damiani, in tutto sarebbero una trentina, in altri termini questo nome di famiglia è il sesto a livello comunale.
In regione Damiani è decisamente presente nelle tre grandi province di Milano, Brescia e Bergamo. In proposito non è da escludere che le tre o quattro famiglie Damiani di Concesio siano di origine villasca. E' risaputo che soprattutto tra il lago d'Iseo e Brescia i cognomi "valtellinesi" sono numerosi. Tra l'altro è ormai certa l'origine tiranese dei Cabassi della Valtrompia che vivono proprio a Concesio, a 10 chilometri dal capoluogo.
Complessivamente in tutta la Lombardia i Damiani dovrebbero essere più di un migliaio, dato che le tre province sopra citate ne raggruppano da sole più di 1000.
In tutta Italia I Damiani invece il totale per questo cognome sarebbe attorno alle 10.000 unità: cifra ragguardevole, dovuta al fatto che il nome in questione è presente in molte province del Centro-Nord, oltre che in Sicilia.
Dunque rispetto a altri cognomi di casati villaschi importanti come Poletti, Bassi, De Giovanni, Magro, in gran parte originari di Santa Cristina, Damiani ha le sue vere radici a Villa, la Villa "dal Mezz in Int", dalle parti di Sonvico insomma. I Damiani sono gente intraprendente con vocazione per i commerci e anche con "buone" parentele.
Questo cognome deriva dal nome maschile "Damiano". Si ricordano inoltre anche le varianti Damiano, presente soprattutto al Sud e in Piemonte, e Damiàn
tipico del Veneto.
In conclusione vorrei ricordare anche Placido-Giacomo Ganza (m. nel 1940) di Giovanni e Maddalena Damiani, affezionato cugino del mio nonno paterno. Negoziante e commerciante ambulante che viveva dalle parti di Sonvico dove aveva anche una "butega", un piccolo negozio.
FERRARI
Tra i cognomi del comune di Tirano è possibili incontrare anche Ferrari che oltretutto è uno dei nomi di famiglia più diffusi nel nostro paese.
I Ferrari sono in via Rasica da sempre: si parla di una loro presenza numerosa già nel Seicento. Attualmente sarebbero all'incirca una cinquantina, sebbene non numerosissimi, si tratta comunque di un "numero" di di rilievo.
Nell'Ottocento i miei avi paterni avevano parentela con famiglie Ferrari, poiché una Manoni, cugina di mio nonno si era sposata proprio con un Ferrari. In famiglia però non ho mai sentito parlare di loro: non so nemmeno se il Ferrari e la Manoni abbiano avuto discendenza.
Nulla si sa al momento di eventuali arrivi esterni o fuori provincia di famiglie Ferrari tiranesi. Queste eventualità non si possono escludere considerato che la popolazione di Madonna di Tirano è costituita in buona parte da "survegnù", cioè da famiglie che provengono da paesi molto diversi.

GHILOTTI
A Tirano i Ghilotti potrebbero essere non più di 15 e i 20. Nonostante questo il cognome è abbastanza conosciuto anche nei dintorni del borgo abduano, a causa della segheria omonima che ha sede a Madonna di Tirano. Pertanto questo nome di famiglia è nato a Mazzo di Valtellina nel corso del 1500, precisamente nella frazione di Vione. Il primo Ghilotti attestato a Mazzo è Pietro Ghilotti fu Antonio, citato in un documento risalente al 1594. In seguito, due Ghllotti, Agostino e Giovanni, ricoprirono la carica di decano, cioè sindaco, a Mazzo, nella prima metà del Settecento.
Ma il casato dei Ghilotti fiorì in modo particolare a Grosio, dove un ramo si era stabilito nel corso del Seicento. Attualmente poco meno di un centinaio di famiglie Ghilotti risiedono nel comune del Roasco. Per quanto riguarda i Ghilotti Tiranesi, la loro presenza a Tirano, potrebbe risalire ad epoche molto più recenti.
Ghilotti è dunque un casato di rilievo ancora oggi a Grosio, anche se non è certo tra i primissimi nel comune importante di Grosio che vede ai primi posti le famiglie Pini e Sala. A Tirano invece i Ghilotti hanno assunto un posizione di primo piano nel campo dell'artigianato. A Mazzo rimangono solamente tre o quattro famiglie, dunque le sorti future del cognome Ghilotti potrebbero essere appese a un filo.
L'origine del cognome è incerta. Ghilotti potrebbe venire dal nome Guglielmo o meglio Guillot, come sostiene Remo Bracchi. Un'altra ipotesi formulata dal Dizionario Utet dei Cognomi propende per una derivazione da Ghilli che sarebbe un nome di origine longobarda. Quello che conta in ogni modo è che le due proposte concordino sul fatto che il nome di famiglia deriva da un nome personale.




GIUMELLI
 Il cognome Giumelli è come tipologia regionale: è presente nel Tiranese soprattutto nel comune di Teglio, dove è il secondo in ordine di importanza: preceduto da Marchetti, questo nome di famiglia precede a sua volta, nell'ordine, Fendoni e Morelli. Inoltre alcune famiglie Giumelli si incontrano anche a Lovero, mentre diverse altre famiglie sono residenti nella bassa valle a Traona. Complessivamente sulle guide telefoniche italiane i Giumelli dovrebbero essere attorno ai 150, dunque il nome di famiglia in questione è portato anche in qualche altra parte di Lombardia e soprattutto in altre regioni del Nord. Giumelli è una variante regionale del cognome Gemelli,più comune, diffuso in Italia sia al Nord che al Sud ed ha la stessa origine di altri nomi come Zumelli, diffuso nel Bergamasco e nel Milanese o Gemello presente in Piemonte. Alla base di Giumelli è la parola "gemello", come soprannome di una persona nata da un parto gemellare. la variante valtellinese è modellata in parte sulla parola dialettale valtellinese "giumèl" che in qualche caso può essere anche uno "scutum" in qualche comune della nostra zona. Buona parte dei Giumelli tellini sono concentrati tra la frazione di San Giacomo e la parte più in basso dell'abitato di Teglio. Non ho prove per il momento su eventuali parentele con famiglie dello stesso cognome sia di Lovero che di Traona. E' indubbio peraltro che gli imparentamenti delle famiglie di questo casato con altre residenti a Teglio negli ultimi due secoli, sono da considerarsi numerose essendo i Giumelli presenti in numero decisamente consistente nel "paese dei pizzoccheri". In chiusura vorrei ricordare Caterina Giumelli, una delle "butighéri" di Stazzona negli anni della mia infanzia: moglie del "prestinée" Quinto Bombardieri. Caterina era Loverina di nascita, ma dopo anni di residenza sulle rive del "Ravalun", stazzonasca di adozione."

 MAZZOLATTI
Questo cognome, originario della montagna di Santa Cristina, derivato da un ramo dei Pasini, portato da un Martino Pasini,detto Mazzolatti, è oggi un cognome di Villa di Tirano a rischio di estinzione. Tuttavia per gli studiosi dell'onomastica famigliare presenta alcuni motivi di interesse. In primo luogo nelle sue origini soprannominali potrebbe essere venuto da soprannomi come "mazza" o "mazzola" che hanno dato origine nel 1500 o 1600 a una notevole varietà di cognomi in varie parti d'italia. Peraltro questo cognome nell'ambito provinciale è oggi più un cognome di Ardenno che non di Villa di Tirano. E' una testimonianza delle migrazioni villasche e Tiranesi verso il paese del Masino, Nel caso l'antenato degli attuali Mazzolatti di Ardenno sarebbe Martino Mazzolatti, sposato nel 1816 a Maria Bolla vedova Boiani, stabilitosi poi nella frazione di Gaggio. Da notare che l'emigrazione dal Tiranese verso Ardenno è stata a quei tempi rilevante comprendeva varie famiglie: De Giovanni, De Meo, Mondora, Svanetti, Svanossi, forse in origine Svanosio, ma anche Cabassi, Capelli, De Campo, Gobetti e Della Vedova. I Mazzolatti fanno parte della numerosa schiera di miei antenati non conosciuti nella mia famiglia. Sono le parentele di circa 150 anni, tra il 1630 e il 1780. Voglio ricordarli: Martino Pasini detto Mazzolatti, vissuto in pieno '500, Giacomo Mazzolatti, Martino Mazzolatti, Giacomo Mazzolatti e Domenica Mazzolatti, antenata del mio trisnonno Antonio Pasinotti morto a Villa di Tirano nel 1857. Dagli archivi parrocchiali si rileva che le parentele di questi Mazzolatti sono in gran parte di Santa Cristina e dintorni: i Merli o Merlo, i Miolini, i Brusaschi e i Pasinotti.
Un piccolo casato di pochi rami i Mazzolatti, Mazzulat in dialetto, rappresentano comunque un piccolo tassello nel grande mosaico genealogico del comune di Villa di Tirano. un cognome decisamente locale che quasi non si incontra fuori dalla nostra provincia.
Quanto al significato originale del cognome è con molta probabilità simile a quello del cognome Mazza, decisamente più importante , presente anche a Tirano.
Il cognome deriva naturalmente da un soprannome, con diverse interpretazioni in merito alla sua origine.
 NEGRI
Il cognome è originario di Aprica dove compare per la prima volta attorno al 1700. Si è trattato di un cambiamento di cognome di un ramo del casato dei Gobbi che viveva in contrada Ospitale, in seguito questo casato si è poi estinto. Sono originari di Aprica anche i Negri di Villa di Tirano presenti in modo significativo in quel comune. Al di fuori del Tiranese Negri è un cognome piuttosto diffuso a Castione Andevenno dove è il secondo comune del paese in ordine di importanza. Qualche famiglia Negri la si trova anche a Tirano città, ma la loro presenza non è di particolare rilievo.
All'Aprica i Negri dovrebbero essere attorno al centinaio: numericamente questo nome di famiglia è più o meno alla pari con i Corvi: occupa il primo posto tra i cognome del comun e di Aprica, precedendo Della Moretta. Indubbiamente questo casato rappresenta un "pezzo importante" della storia di Aprica. Un Carlo Negri è stato il primo albergatore del comune orobico, il figlio di Carlo, Antonio, detto Nino, è invece il fondatore nel 1897 di una delle case vinicole di Chiuro: la Nino Negri appunto. In epoche più recenti, anche Mario Negri è stato un scultore piuttosto conosciuto. Sua è l'opera dedicata agli emigranti che è stata posta a pochi metri dalla biblioteca civica di Tirano. Sono questi tre Aprichesi illustri, la parte più nota delle famiglie Negri di Aprica che generalmente sono state sempre molto attive nella vita comunitaria del paese negli ultimi secoli. Dunque Aprica come località turistica, agli inizi del suo sviluppo, molto deve al giovane Carlo Negri, sposato con Elena Sinistri, una donna di Edolo, figlia di un oste del centro camuno. Da non dimenticare peraltro Motta e Villa,
i due paesi vicini, che hanno rappresentato fino agli anni '50 del secolo scorso la valvola di sfogo per gli "esuberi" di popolazione, in un momento in cui la ricchezza non era ancora una realtà in tutte le fasce della popolazione aprichese.
A titolo di curiosità si può aggiungere che Negri è un nome molto diffuso soprattutto nel Nord Italia, molto meno al Centro-Sud, dove comunque lo si trova in modo piuttosto sporadico. il cognome, per quanto riguarda l'origine etimologica, è una variante di Negro e ha un'origine soprannominale.


 PIANTA
Nel comune di Tirano i Pianta sono presenti già nel '500. Sembra però che anche questa famiglia come i Pensini, gli Scaramuzzi abbia le sue origini a Tartano.
Anche in questo caso naturalmente i Pianta sarebbero giunti a Tirano, nel Medioevo, con un cognome o. forse è meglio dire un appellativo, completamente diverso. Poi in ossequio al principio: "nuovo paese, nuovo cognome" sarebbero diventati Pianta. Questa "sortita" di qualche studioso, al momento non è ancora ufficiale, lo potrebbe diventare però nei prossimi anni. Non bisogna dimenticare che Tirano, a partire dal Medioevo, ha avuto un storia "movimentata" con l'arrivo di "migrazioni" svariate da diverse parti, ma specialmente dal Bergamasco, dal Bresciano, dal Comasco, dall'Alta e dalla Bassa Valtellina. Sono convinto che sia giusto fare piena luce, per quanto possibile, su questi fenomeni sociali passati che hanno interessato il nostro capoluogo di mandamento.
Da quel che ho trovato facendo una ricerca genealogica sulla mia famiglia, avrei alcuni antenati Pianta risalenti al 1600. Parenti piuttosto lontani del mio trisnonno paterno Antonio Scilini, morto verso il 1840. Ricordo le due più recenti: Domenica Pianta, nata nella prima metà del '600, moglie di Domenico De Piaz e la madre dello stesso Domenico, anche lei una Pianta, Caterina, nata sul finire del Cinquecento. A Stazzona questi Pianta hanno avuto come parentela più prossima i Rocca e poi gli Scilini. Domenico De Piaz, nato negli anni della peste, è per gli Scilini un portatore di longevità: infatti è morto nel 1720 a 87 anni. Attualmente a Stazzona, Giacomo Scilini, 93 anni suonati, un lontano discendente di Domenico, è attualmente l'uomo più vecchio del paese.
Invece all'epoca, oltre ai De Piaz, una parentela Tiranese dei Pianta risulta essere quella dei Ferrari: Maria Ferrari è la madre di Domenica Pianta in De Piaz. Pertanto dei Pianta esistono anche a Villa di Tirano, ma non so che relazione di parentela possano avere con i Pianta Tiranesi. Piuttosto il cognome villasco Pianto potrebbe essere una variante di Pianta. Pianto è un vecchio cognome della contrada di Santa Cristina, Borserio: con i Ninatti, i Borserio e i Bassi, i Pianto risalirebbero agli anni della nascita della stessa contrada Borserio o Bursée, come vuole la leggenda del "Tananaj", molto popolare a Villa.
A titolo di curiosità faccio notare che Pianta è un cognome di un certo rilievo anche fuori dalla nostra provincia: una presenza importante anche in Piemonte. Tra l'altro dovrebbe essere di origine piemontese la famiglia del noto sindaco di Thonon-les- Bains (Alta Savoia), Georges Pianta. Pertanto resta misteriosa l'origine del cognome: nel dizionario UTET dei cognomi italiani, gli autori sostengono che questo nome di famiglia potrebbe derivare dalla toponomastica, ma non è la sola possibilità, dal momento che è citato anche il vecchio nome latino "Planta".
SCHIANTARELLI
Come tipologia Schiantarelli è un cognome di tipo regionale, presente a Tirano, ma anche in altri centri importanti della Valtellina, in un numero complessivo di circa una cinquantina di persone. Questo nome di famiglia si è diffuso in Valtellina, prevalentemente nella prima metà dell'Ottocento, grazie all'immigrazione dal Bergamasco a Tirano di famiglie con questo cognome, provenienti dalla Valle Imagna, una convalle della Val Brembana, sulla sponda destra del fiume Brembo. Peraltro dagli studi compiuti nel 1943 dal giornalista dell'Eco di Bergamo Carlo Tondini, emergerebbe che il cognome Schiantarelli si trova per la prima volta in Valle Imagna attorno al 1550, come patronimico di un ramo della famiglia Quarenghi. In seguito viene adottato dagli Schiantarelli come cognome in modo definitivo solo attorno al 1700. Dunque sembrerebbe proprio di capire dalla ricerca di Tondini, che le famiglie Schiantarelli siano un'emanazione dei Quarenghi. Secondo Tondini il nome deriverebbe dal personale Sciancarello, nome di sapore medievale, che successivamente,come Schiantarello, sarebbe stato trovato diverse volte anche solo: un nome di battesimo dei vecchi documenti di Rota Imagna.
Nella realtà odierna a seguito dei cambiamenti socio-economici degli ultimi due secoli e i ripetuti movimenti migratori di Schiantarelli verso la Valtellina, hanno fatto si che Schiantarelli sia, seppure di poco, diventato un cognome prevalentemente valtellinese. Ma famiglie Schiantarelli esistono ancora a Rota Imagna e in altre parti della provincia orobica. Molto si potrebbe dire degli Schiantarelli tiranesi, non molto numerosi, ma attivi sia nelle professioni liberali che nel commercio. E' possibile che gli Schiantarelli stabilitisi in diversi centri della Valtellina provengano da famiglie diverse, nemmeno imparentate tra di loro. In qualche caso però sembra verosimile che alcune famiglie da Tirano si siano spostate successivamente in altri borghi della nostra valle.
Tra le numerose famiglie di origine bergamasca indubbiamente gli Schiantarelli sono tra i più noti nella nostra zona, tanto che, la loro origine orobica è nota a molti a Tirano e dintorni. Ricordo che, uno di loro, non so esattamente chi, era soprannominato "Bergamaschin", all'inizio del secolo scorso.
Due parole anche per ricordare Angelo Quarenghi (1924/1992), visto che ho citato sopra il nome di una famiglia Quarenghi del passato. All'epoca della grande Inter Angelo Quarenghi, oltre che medico sociale della squadra milanese di Angelo Moratti, è stato uno dei grandi medici sportivi italiani: ha seguito anche campioni come Felice Gimondi, Sara Simeoni e il triplista Gentile. Quarenghi era nativo di San Pellegrino Terme, una località vicinissima alla Valle Imagna.

TENNI

Tenni è un cognome locale tiranese, ma esiste anche nella provincia di Trento. Nel complesso è però poco diffuso fuori dalla Valtellina. Oltre ai Tenni trentini, si incotrano famiglie Tenni in provincia di Brescia e in quelle di Verona e Treviso. All'estero questo cognome presenta una diffusione di rilievo solo in Australia per un totale complessivo di più di cento persone, stando ai dati di un sito australiano. Che una parte dei Tenni abbia lasciato, in passato la Valtellina lo conferma, tra l'altro, la presenza dei Tenni a Treviso: Tommaso Omobono Tenni (1905/1948), il grande campione motociclista originario di Tirano è cresciuto e ha vissuto tutta la vita nella città veneta. Era Tiranese anche il giovane Natale Tenni morto in Svizzera nella sciagura di Zernez nell'Agosto del 1911. Tenni fu ucciso con altri 10 operai italiani, che lavoravano alla costruzione della linea ferroviaria locale, dal crollo di un'impalcatura. Attualmente il nome di famiglia considerato, presenta tra Trento e la provincia di Sondrio un totale di portatori che dovrebbe essere di poco inferiore alle cento unità. I Tenni Trentini vivono per lo più a Terzolàs, un minuscolo paese dei dintorni di Malè: quest'ultima è una località nota poiché un tempo era servita dalle autolinee Perego. Malè è in Val di Sole, appena al di là del Tonale, una zona del Trentino dove l'influenza dei dialetti lombardi è molto forte. Pertanto da un paese del "Solarno", Vermiglio verrebbe, secondo qualche esperto di archivi, anche il cognome di Cologna Panizza, particolarmente diffuso, oltre che a Vermiglio, anche in altri comuni della regione di Trento. Non sono in grado di dire per ora se esistono legami di parentela più o meno recenti tra le famiglie Tenni di Tirano e quelle della Val di Sole. E' possibile, ma non è mai sicuro fino a quando non si trova la documentazione scritta negli archivi parrocchiali o comunali. Peraltro è da presumere che la venuta a Tirano di famiglie Tenni, eventualmente sia piuttosto lontana. Più certa sembra essere l'origine del cognome trentino: deriverebbe dalla toponomastica, precisamente dal nome di un comune non lontano dal lago di Garda, Tenno. Purtroppo ancora un volta è necessario dire che questo cognome non è stato finora oggetto di ricerche di nessun tipo nel Tiranese. Bisognerebbe fare qualche sondaggio in Trentino. Da quelle parti su queste cose si lavora e c'è molta disponibilità. L'ho sperimentato ultimamente io stesso a Vermiglio."
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COGNOMI VILLA DI TIRANO 

A – B – C :

Aggioni, Agostinelli, Aili, Albanesi, Alemanno, Amonini, Andreotta, Angiolelli, Arcobaleno,
Arzaroli Gregorini, Ascar, Augugliano, Azzoni, Bagiolo, Balsarini, Baratto, Barbacetto,
Barbaro Galantino, Bargardi, Barreca, Barri, Baruta, Bassi, Bassi-Giumel, Battistella, Battistoni, Beccarelli, Bedognè, Bellavia, Bellotti, Beltracchi, Berandi, Bergamaschi, Bernard, Bernardi, Bernardini, Berra, Bertazzini, Bertolini, Bertoni, Bettini, Bianchi, Bianchini, Biancotti, Bignotti, Boletta, Bombardieri, Bona, Bonadeo, Bongioni, Bonisolo, Borella-Rotalinti, Boriotti,Borroni, Borserini, Borserio, Bracchi, Brichetti, Bruga, Brumana, Brusadelli, Brusaschi, Bruzzone, Busi, Buzzetti, Cabassi, Cabirri, Cairoli, Caligari, Camera, Canclini, Caniglia, Canobbio, Carcione, Carozzi, Casalini, Casarini Maranta, Castellanelli, Casti, Cattalini, Cattaneo, Cavallin, Cavallo, Cedro, Ceresa, Cioccarelli, Colombini, Colombo, Comi, Comolatti, Corcoglioniti, Corvi, Crestani, Crotti.

D – E – F – G - H

Damiani, Danise, D'Aschieri, De Angeli, De Biasi Pasetti, De Buglio, De Campo, De Giorgio, De Giovanni, Del Dosso Vanari, Delicato, Della Bosca, Della Bosca Zanoli, Della Fontana, Della Noce, Della Pona, Della Rodolfa, Della Vedova, Del Panno, De Maron, De Meo, De Piaz,
De Piazzi, Derada, De Vecchi, Divitini, Donchi, Dormia, Dorsa, Enne, Ercolano, Fai, Falzaresi,
Famlonga, Fanchetti, Fanchi, Fantini, Favier, Federici, Ferla, Ferrari, Ferrari Signorelli, Fiorina, Fiorina Martinotta, Flematti, Flematti Boselli, Fognini, Folladori, Foppoli, Formigoni, Franceschini, Franzini, Frigerio, Gagetti, Ganza, Gasparini, Gastaldini, Gavazzi, Gaziano, Genetti, Ghermandi, Giaconi, Giana, Gianoncelli, Giroli, Giudice, Gosatti, Gotti, Grassi, Gurciullo, Hanni.

I – L – M – N

Laffranchini, Lambertenghi, Lazzeri, Lera, Lersa, Lia, Libera, Lignola, Lini, Lisot, Lo Cicero, Lonero, Longatti, Lovatti, Lucchini, Luciani, Macoratti, Maggi, Magro, Manoni, Maranta, Marnatelli Colombin, Marchetti, Marchioni, Marelli, Martelli, Martinelli, Marveggio, Mascioni, Mastrangelo, Mastrofrancesco, Mazza, Mazzolatti, Meleri, Menaglio, Menghina, Menghini, Mercuri, Merlo, Mevio, Minò, Miolini, Modenesi, Molinari, Moltoni, Mondora, Monticelli, Montanaro, Moratti, Morelli, Moretta, Moretti, Morra, Mosconi, Mottironi, Musi, Negri, Ninatti, Noli, Novaglia.

O – P – Q – R - S

Orgnoni, Orilieri, Paderi, Paganini, Paini, Paredi, Parolo, Pasetti, Pasini, Pasinotti, Pedroli, Pegorari Borserini, Pelamatti, Peraldini, Pes, Pezzoli, Pianta, Pianto, Piardi, Pini, Pistorino, Piuselli, Plozza, Pola, Poletti, Polidori, Pradella, Praolini, Prestinari, Quadrio, Quaroni, Raimondi, Raineri, Re Delle Gandine, Resta, Riccabella, Riccobono, Rinaldi, Rivera, Robustelli, Robustelli Della Cuna, Robustellini, Rocca, Rodigari, Romeggioni Bassi, Ronco, Rossatti, Rossi, Ruffalini, Rumo, Sabigno, Sala, Santoro, Savoldi, Scalabrino, Scaletti, Scarsi, Scheidegger, Schena, Schivardi, Scilini, Sedran, Serenelli, Sganga, Smersi, Sobrini Borserini,
Sordelli, Sosio, Spada, Stampa, Stanusic, Stravato, Svanetti, Svanosio.



T – U – V - Z
Thiam, Tognela, Togni, Tognini, Togno, Tognola, Tognoli, Toma, Tona, Tonta, Trabucchi, Trielli, Triglia, Turchi, Tusetti, Valbuzzi, Valussi, Vasoli, Visini, Vitalini, Viviani, Vushmaci, Zamboni, Zambrini, Zappia, Ziglioli, Zottola, Zuelli

OSMETTI




Attualmente Osmetti è il terzo cognome del comune di Grosotto, preceduto nell’ordine da Trinca Colonel  e Robustellini. Come nome di famiglia, il cognome in questione esiste a Grosotto già verso il 1600, fa parte quindi dei vecchi cognomi di questo borgo dell’Alta Valtellina.  Al momento comunque Osmetti è da considerare decisamente un cognome locale, visto che non esistono significative presenze del nome di famiglia al di fuori di quello che è il paese di origine. La sola seccezione è l’Australia con una trentina di persone che lo portano. Per il resto si contano complessivamente un ventina di abbonati Osmetti sulla Guida  telefonica, numero che potrebbe corrispondere a una cinquantina di persone a nome Osmetti residenti a Grosotto.
Finora il cognome a differenza di altri cognomi grosottini non sembra essere stato oggetto di studi particolari, forse perché troppo locale, oppure di difficile  interpretazione per quanto riguarda l’origine e il significato. Per la verità esistono due cognomi abbastanza simili nell’Italia centrale: Osmi e Osmini, ancora più rari di Osmetti. Difficilmente però  sono comparabili tenuto conto della distanza geografica. Piuttosto entrambi potrebbero derivare da un toponimo Osimo, nome di un comune marchigiano.
Una convinzione diffusa  verosimilmente a Grosotto vuole far  credere che Osmetti sia un nome di famiglia venuto dalla Germania o forse da un altro paese di lingua tedesca. Non so se questa supposizione sia documentata o piuttosto il frutto di pure e semplici speculazioni  errate o senza fondamento.
Io che  per parte delle mie parentele Magro di Motta di Villa di Tirano discendo da Pietro Osmetti, nonno di Domenica, sposata Magro deceduta a Motta di V.T nel 1693, sono in grado di dimostrare che gli Osmetti esistono a Grosotto più o meno dalla metà del 1500.
Dunque il significato originale di questo cognome è per ora oscuro: mancano gli studi necessari. Tutto quello che si può dire è che il cognome suddetto dovrebbe avere un’origine soprannominale. In altri termini la vera origine rimane tutta da scoprire.

 MANONI
Manoni è un cognome originario di Musciano di Stazzona. I due rami di questo casato si formano verso il 1750. In origine però i Manoni provengono dallo stesso ceppo dei più noti Comolatti, coi quali vantano stretti legami di parentela. Entrambe le famiglie sarebbero ,stando alle recenti scoperte di Francesco Palazzi-Trivelli, di lontana origine bergamasca: provenienti dalla valle Imagna come Arrigoni,solo nella seconda metà del Seicento, avrebbero adottato definitivamente il nome di famiglia Manoni. I Manoni hanno vissuto a Musciano almeno fino al 1850. Poi Giacomo Manoni si è trasferito a Villa, dove il fratello Giovanni era direttore dell'ufficio postale. Un personaggio certamente Giovanni, visto che la sua scomparsa fu segnalata nel 1890 dal settimanale provinciale la Valtellina. Giovanni sposato alla tiranese Marianna Pìccioli, più grande di lui, non ebbe figli. Invece il fratello Giacomo, sposato a un'altra tiranese, Cecilia Premoli, ebbe tre maschhi e due femmine. Tra questi meritano di essere ricordati: Pietro, Giacomo-Paolo e Bernardo oltre che la sorella Gina, sposata Resta, nota maestra elementare a Villa fino alggi anni '20 del secolo scorso. Bernardo, fu il più sfortunato, faceva sport, era il più giovane della famiglia, morì così sembra di broncopomonite a poco più di 20 anni. Nel frattempo i due rami di Musciano continuavano a lavorare la terra A Stazzona. Da segnalare l'emigrazione di Gherardo Manoni in Australia, così come quella di Giovanni e Antonio, questi ultimi del ramo maggiore dei Manoni. Il loro fratello Pietro, sposato a Anna Moratti (Muratìn)decise invece di rimanere in Australia. Da Pietro viene il ramo dei Manoni di Waterloo che è su Internet. I discendenti di Pietro vivono nel Western Australia e sono tuttora in contatto coi parenti di Stazzona. Da ricordare è il ritorno a Musciano di Stazzona di Gherardo Manoni,era emigrato in Australia poco dopo il 1860: ritornò a Stazzona probabilmente negli ultimi anni dell'Ottocento, poco dopo la morte prematura del fratello minore Lorenzo, anche lui emigrante in Argentina. Non sposato Gherardo si prese cura dei tre nipoti e della cognata, divenne insomma il capo famiglia. Il gesto fu molto apprezzato dal nipote Giovanni che impose al primo figlio il nome dello zio, Gherardo. Gabriele, un pronipote di Gherardo, mi ha descritto qualche tempo fa lo zio, come una persona taciturna, poco socievole, ma di grande generosità. Il lavoro nei boschi australiani probabilmente lo aveva cambiato profondamente.Continuò a vivere in solitudine così come aveva fatto oltre oceano. I Manoni di oggi continuano a essere persone tenaci come quelli di un tempo.: hanno svolto e svolgono vari lavori Ad alcuni di loro lo sport ha dato una certa notorietà nell'ambito provinciale. Esiste poi un ramo piemontese discedente da Giacomo-Paolo Manoni, trasferitosi a Villadossola, allora provincia di Novara, nei primi anni del '900. Il ramo piemontese ha mantenuto i contatti con quello villasco fino ad alcune decenni fa. Anche nel ramo ossolano si incontra uno sportivo di una certa fama Fabrizio Manoni, alpinista. Ha scalato numerosi 6000 in America Latina, e almeno un paio di 8000. Manoni, poco diffuso in Lombardia, è un cognome regionale pittosto noto nelle Marche. Il significato originale del cognome resto al momento incerto."

MORATTI
Moratti L'ascesa definitiva di questa famiglia diventata influente a Stazzona, riguardante soprattutto il ramo principale. Si può far risale più o meno alla fine dell'Ottocento. Il merito va in buona parte a Remigio Moratti, "Rumedi", sposatosi con Costanza Tognela. Va detto comunque che le ultime generazioni che portano questo nome di famiglia hanno vissuto a Stazzona centro. Indubbiamente per quanto riguarda la "riuscita sociale" i Moratti pur essendo molto meno numerosi dei Tognela rappresentano una delle prime famiglie di Stazzona per tutto il '900.La famiglia ha espresso due sindaci di Villa di Tirano Stefano e Abbondio Moratti nati rispettivamente ne 1849 e nel 1902. Entrambi hanno retto le sorti del loro comune in momenti non facili: Stefano, nativo di Stazzona,ma stabilitosi poi a Villa, è stato sindaco nei primi anni del Novecento. Il primo suo mandato è stato funestato da un grave delitto avvenuto nel capoluogo comunale nel 1900. Stefano Moratti fu addirittura accusato dalla stampa di incapacità e si tentò di infangarne l'immagine, coinvolgendolo nella vicenda. Lo si accusava di non aver organizzato i soccorsi in tempo per quella donna rinvenuta ormai cadavere in casa. Lui stesso cercò di discolparsi inviando una lettera al settimanale "La Valtellina". E' da vedere quanto questo abbia influito sulla salute dell'uomo Moratti che morì quattro anni dopo, poco più che cinquantenne. Abbondio invece "diresse" il comune negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. Due altri Moratti hanno scelto il sacerdozio, Don Felice e Don Stefano Moratti: il primo è stato parroco di Bratta e canonico di Sondalo. invece a don Stefano, nipote del sindaco Stefano Moratti è toccato Mese, vicino a Chiavenna. Inoltre il casato vanta un professore universitario,un ingegnare, un messo comunale,e svariate persone impegnate nell'artigianato o come impiegati. Nel dopoguerra un Moratti di Villa è stato tra i primi a sposare una straniera che non fosse svizzera stabilendosi poi a Villa: si trattava di una donna catalana. Le parentele principali a Stazzona delle varie famiglie Moratti sono i Manoni, i Comolatti,i Serenelli, Poi, i Tognela, i Maranta i Cattalini e i Rocca. Tra le parentele fuori paese si possono ricordare i Cabassi di Tirano, I Foppoli e i Rossati di Mazzo,i Delle Coste di Bratta, i Giordani di Buglio in Monte.Da non dimenticare alcune famiglie di Villa, tra le quali sono da ricordare i Bassi. Tre sono i rama dei Moratti di Musciano. Bisogna riconoscere che la loro possibile parentela si è persa nella notte dei tempi, gli ultimi quattro secoli. Peraltro non ci sono finora elementi per riconoscere nemmeno quale possa esser la parentela tra i Moratti di Svandana e quelli di Musciano. Gli "scutum" dei tre rami principali sono peraltro di significato trasparente: Muratùn, Muratìn e Macàcu Recente è il cognome "Carèt" venuto sembra da una Cattalini. Nessuna parentela invece con i Moratti di Mazzo che sarebbero un ceppo di origine locale. Non sicura sembra la sopravvivenza di questo cognome nei prossimi decenni. Pochi sono i maschi nati negli ultimi 30 anni. L'emigrazioni in Australia e Nuova Zelanda riguarda soprattutto le due famiglie considerate meno influenti i "Muratin" e i "Muratun". Moratti è un cognome regionale presente, tra l'altro, anche nel Bresciano nel Bergamasco e forse in altre regioni del Nord. Deriva da "moro", col significato di scuro di capelli o di carnagione. Per finire una dote va riconosciuta indistintamente a tutti i Moratti originari di Stazzona: Non mollano mai quando sono convinti della bontà di una loro decisione."

OMODEI
Sembra che Omodei, come cognome venga dal lago di Como precisamente da Bellagio. Una o più famiglie con questo cognome si sarebbero stabilite a Tirano in pieno Medioevo. Per la verità, al loro arrivo a Tirano,potrebbero essere state portatrici anche di un altro nome di famiglia e avere preso il cognome Omodei o Homodeo successivamente. Comunque, di questo al momento non ne sono sicuro. Attualmente Omodei è come tipologia un cognome regionale, con una presenza abbastanza consistente in Lombardia e molto minore in altre regioni, soprattutto al Nord. La concentrazione più forte di Omodei è nel Bresciano: probabilmente qualcosa di più di 200 persone. In alcune altre province lombarde il numero dei portatori del cognome in esame dovrebbe aggirarsi più o meno attorno trentina in ognuna di loro. In Valtellina e Valchiavenna questo nome di famiglia lo si trova una ventina di volte sulla guida telefonica locale. E' scomparso da Sernio da ormai un secolo: rimane in questo minuscolo paese dei dintorni di Tirano solo il nome del palazzo, di recente restaurato, abitato da una nobile famiglia locale, gli Omodei appunto. A Tirano le famiglie Omodei superstiti sono pochissime, così come a Tovo di Sant'Agata. E' possibile che qualcuna si sia trasferita in direzione del Bresciano nei secoli passati; più certa invece l'emigrazione in Australia dove attualmente gli Omodei sarebbero nell'ordine della settantina. Quando all'origine, Omodei deriva dal nome medievale, di tipo cristiano, "Homodeus" o anche "Homodei". Nella zona di Tirano a partire dal Cinquecento il nome Homodei o Omodei è diventato celebre grazie al Beato Mario degli Homodei, il protagonista dell'Apparizione avvenuta a Tirano nei primi anni del 1500. Una Giovanna Omodei, moglie di Pietro Cabassi, fa parte anche della genealogia tiranese del mio trisavolo paterno Domenico. Giovanna è vissuta tra la seconda metà del Seicento e i primi due decenni del Settecento. Questa mia lontana antenata, per la mia famiglia, è portatrice di una parentela estintasi agli inizi dell'Ottocento."

7 commenti:

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  2. Questa è un'informazione molto interessante! Ho provato a inviarti un commento. Spero che tu lo riceverai. Hai altre informazioni sul mio lignaggio, "Cattalini"? Mandatemi un'e-mail direttamente a tiffany_catalini@yahoo.com. Grazie!

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  3. Perché non esiste qui il cognome Pinchetti,famiglia comasca,ma a Villa da quattro secoli?

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  4. buongiorno,
    ha parlato dei Corvi e dei Pianta di cui ha parenti compresi i De Piaz. Nel mio albero genealogico ho sia Corvi che Pianta sposate con dei Del Piaz (cognome della mia nonna materna Depiazzi). Non parla però dei De Piaz, cognome che un tempo era importate a Tirano. Potrei avere gentilmente informazioni su questi 3 cognome della sua famiglia, visto che sono anche della mia ? Le lascio la mia mail, grazie mille: manuela.cerutti@bluewin.ch

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  5. buongiorno,
    ha parlato dei Corvi e dei Pianta di cui ha parenti compresi i De Piaz. Nel mio albero genealogico ho sia Corvi che Pianta sposate con dei Del Piaz (cognome della mia nonna materna Depiazzi). Non parla però dei De Piaz, cognome che un tempo era importate a Tirano. Potrei avere gentilmente informazioni su questi 3 cognome della sua famiglia, visto che sono anche della mia ? Le lascio la mia mail, grazie mille: manuela.cerutti@bluewin.ch

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  6. buongiorno,
    ha parlato dei Corvi e dei Pianta di cui ha parenti compresi i De Piaz. Nel mio albero genealogico ho sia Corvi che Pianta sposate con dei Del Piaz (cognome della mia nonna materna Depiazzi). Non parla però dei De Piaz, cognome che un tempo era importate a Tirano. Potrei avere gentilmente informazioni su questi 3 cognome della sua famiglia, visto che sono anche della mia ? Le lascio la mia mail, grazie mille: manuela.cerutti@bluewin.ch

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  7. Io discendo da Tiranesi e Aprichesi.
    A Tirano cognomi Andres, Pinchetti e Omodei. A Tirano non credo ci siano piú Andres tutti migrati.
    Ad Aprica Negri .
    Dei Negri Famosi figli di Carlo Negri oltre ad Antonio, Nino Negri dei vini, bisogna ricordare Rinaldo Negri, fratello di Nino e pioniere nel mondo dell'elettrificazione, si trasferí presto a Savona e si sposó con Margherita Pirelli figlia di Giovanni Battista Pirelli

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