giovedì 13 dicembre 2012

Una Critica equilibrata

Quello che posso fare sulla situazione italiana è una critica equilibrata, condivisibile da molti. La situazione politica, economica e sociale del mio paese è molto difficile. Indubbiamente pesa su tutte le regioni italiane, soprattutto l'enorme debito pubblico dello stato. A questo si aggiunge una crisi di ideali  e di valori che svuota l'azione politica del governo e più in generale di quasi tutti i partiti. Io finora ho tentato di descrivere essenzialmente i piccoli paesi, però mi rendo conto che devo farlo in modo il più possibile equilibrato, cercando di mettere in evidenza prima di tutto quelli che sono i veri problemi italiani e tentare di suggerire qualcosa che sia mio, che non sia semplicemente il risultato di una critica troppo severa e magari a senso unico. Criticare sempre è troppo facile, ma credo che una critica costante e amara, non dia tanti frutti. La riflessione si impone ed è in ogni caso necessaria.
Una mia conclusione è che probabilmente nei prossimi anni, nel nostro modo di vivere, avremo numerosi cambiamenti: siamo in pratica a una svolta, forse decisiva, e una certa confusione potrebbe essere anche inevitabile.
Concretamente quello che mi sembra  di vedere attualmente nella classe politica italiana  è una scarsa voglia di riforme politiche, una tendenza a vanificare qualsiasi riforma, portando avanti a volte, discussioni non necessarie e personalismi che danneggiano l'economia del paese.
Per quanto riguarda i piccoli paesi esiste una sorta di zona grigia nella quale i piccoli comuni o i centri di campagna sono in questo momento come svuotati, come paralizzati da un'inerzia che li rende incapaci di progettare quello che è necessario per un avvenire di prosperità. Ma anche le grandi città italiane arrancano nel tentativo di risolvere problemi che in realtà sembrano essere irrisolvibili.
Una parte dei nozstri uomini politici manca di una "cultura di governo", è composta da "politicanti" un poco improvvisati, che conoscono male la realtà e le persone che cercano di governare.
Mai come adesso i piccoli paesi si sentono negletti e trascurati. Non si spiega loro quali sono i progetti per l'avvenire. Intanto la loro popolazione  invecchia e giovani se ne vanno a cercare, invano, un lavoro in città.
Queste mi sembrano già due motivi interessanti sui quali centrare la discussione: il vero bandolo della matassa. In ogni modo,io andrò avanti con le mie "proposte": Pertanto dicendo questo, intanto voglio far capire che ogni mia proposta sarà comunque non fumosa, ma il più possibile chiara e frutto di una riflessione appropriata.

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