Persone e personaggi: Stefano Tognela detto "Pantali" (1869/ 1956) Figlio di Stefano e di Domenica Martinelli, con lontane ascendenze sondaline, da parte di Maddalena Bettini, morta a Stazzona nel 1876 a quasi ottant'anni. Stefano è stato il burlone di Stazzona di Villa di Tirano per alcuni decenni. Discendeva da un Giovanni Tognela nato verso il 1790, sposato a Maddalena Bettini di Sondalo. A lui nell'organizzare burle e scherzi dava una mano Bortolo Poletti, detto "Campagnoeul" nativo di Villa, ma residente con sua moglie a Stazzona. Scherzi e burla erano di moda nella prima metà del secolo scorso. ora sarebbe troppo lunga raccontarle però.
Difficile descrivere il suo carattere: certamente Stefano era un uomo deciso, ma con problemi come tutti gli altri uomini del paese.
Il suo dramma personale era stato la morte dei due figli maschi: uno in guerra e l'altro sui quindici anni in una catastrofe avvenuta a Temù nel Bresciano, dove i ragazzi lavoravano a fare strade per il genio militare. Una valanga aveva travolto la capanna dove i giovani dormivano: con un bilancio impressionante di 50 morti, di cui 5 di Villa di Tirano.
La figlia Ida, sposata ad una altro Tognela, gli diede però diversi nipoti maschi, ma il marito le morì abbastanza presto. Nonno Stefano parlava volentieri con i "biadach", i nipoti. Era contento che uno di loro si chiamasse Natale come il figlioletto morto a Temù.
Bortolo Poletti invece aveva ucciso, senza volerlo lo zio più giovane, Giovanni Poletti, armeggiando con una mazza che gli era sfuggita di mano, aveva colpito alla testa Giovanni che era morto sul colpo. Bortolo continuava a raccontare quell'incidente, forse per esorcizzare l'angoscia che lo prendeva.
Certo giocare burle non è il modo migliore per farsi amare dai paesani, ma Stefano e Bortolo tutto sommato erano accettati e molti in paese si rideva di gusto per le loro marachelle.
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