giovedì 9 agosto 2012

La stagione agricola così com'era  in passato:

Ufficialmente iniziava alla fine della seconda settimana di marzo con i primi lavori della terra: si ripulivano i prati dai rimasugli del letame: pezzi di legno, fogliame, insomma di tutto quello che era rimasto dalla decomposiziomne del letame, si terminava il lavoro di potatura delle viti, poi ad aprile, nelle ultime settimane del mese era la volta della semina:  delle patate, del granoturco, si continuava con le varie sarchiature, "scerscelà", lavoro fatto dalle donne della famiglia. Naturalmente a primavera si sarchiava il frumento che sarebbe maturato a luglio, ma era stata seminato nell'autunno dell'anno precedente. A maggio si zappava anche nei filari dei vigneti per estirpare le erbacce. A primavera inoltrata iniziavano anche i trattamenti parassitari. Per la vite ne era previsto uno ogni dieci o quindici giorni. Si diceva che i mesi che fanno l'annata agricola erano Maggio e Agosto. Peraltro il mese di Agosto era un mese di relativa calma di attesa per il raccolto che iniziava colmese di Settemmbre, ma la vendemmia era prevista per la prima quindicina di ottobre la raccolta del granoturco era per la fine di ottobre. l'operazione di raccolta era preceduta dalla smutadura della pianta, in modo che veniva lascito solo la parte inferiore del fusto e le pannocchie. A ottobre si raccoglievano anche le castagne nei castagneti, "li selvi" e si toglieva il fogliame "al patusc". La spigolatura era un diritto riservato alle persone provenienti dai paesi più poveri, si faceva alla fine dei raccolti. In dialetto gli spigolatori si chiamavano "spigulun" e "spiguluni".

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