Questo è il nome e soprannome o scùtum dialettale di Bortolo Poletti, uno dei burloni del paese, vicino di casa di Stefano Tognela. Bortolo era nativo di contrada Ragno, la contrada di Villa di Tirano che confina col comune di Tirano, quindi a Est della parrocchiale di San Lorenzo, al "Mezz in Int" del paese di Villa di T. Tra l'altro viveva a Stazzona, con la famiglia, anche Pietro Poletti, sposato con Marianna Giamboni. Nato verso il 1880, Bortolo nel 1908 uccise per un incidente lo zio Giovanni, un suo coetaneo, ahimè questa no era una burla! E Bortolo di questo fatto ne parlò tutto il resto della vita, forse per esorcizzare l'angoscia che lo prendeva.
Tra gli altri, due scherzi organizzati da Stefano, detto Pàntali, e da 'l Bùrtul sono rimasti memorabili. un certo Giovanni Panizzolo detto "Giuanìn da l'oeuli", fu mandato quasi a Trivigno in cerca di carne: "na vaca ca i éra drée a schilà... "una mucca che stavano squartando". Il povero Panizzolo si infilò su per una mulattiera, con la sua moto... ma di mucche squartate non trovò traccia. Un'altra volta Bortolo si guadagnò, dopo una scommessa, una cena e un grosso sacco di farina: "lo porto "su al Castelàsc", la località della torre medievale sopra Stazzona. A pagare fu Jàcum Barbée, Giacomo Comolatti, il "butighée" di Stazzona che era convinto che l'impresa fosse impossibile dato che la strada era decisamente in salita. una vera e propria mulattiera. Ma Bortolo, un uomo forte, ci arrivò con la farina che fu sua. Bortolo e Stefano erano sempre di vedetta: il prima a Stazzona e l'altro a Marto di Stazzona per una parte dell'anno, pronti a giocare qualche burla ai "furest" di passaggio.
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