In questi ultimi anni gli orti nel paese sono stati rivalorizzati: vicino alle case se ne vedono di grandi e rigogliosi. Nelle aiuole si piantano diverse verdure: insalata, peperoni, prezzemolo, carote, pomodori, coste, melanzane e altro ancora. Ancora una volta a Stazzona sono soprattutto le donne a "gestire" l'orto, ma anche gli uomini talvolta si danno da fare: un caso particolare è quello di Renzo Re delle Gandine che a 92 anni suonati cura il suo orto, con molta passione. Renzo ha sempre saputo fare tante cose: era muratore capomastro, ma era anche macellaio di maiali, in inverno, gli piace cucinare, anche questo è un po' insolito per un uomo della sua età. Dicevano i nonni della mia generazione "chi gh'à l'òrt visìn a la caa i è rich e no i la saa". chi ha l'orto vico a casa è ricco e non lo sa. Cosa indubbiamente vera nei secoli passati.L'idea del giardino con alberi e fiori, invece stenta a farsi largo a Stazzona. E' sempre stato così anche negli anni '60 piuttosto che piantare una magnolia o una betulla, nel prato di casa si preferisce coltivare una pergola di Kiwi, piuttosto che un faggio rosso o un'altra pianta esotica si sceglie di piantare un albicocco, che nel vecchio dialetto si chiamavano "Rumignaga", armenia, oppure un pesco, il cui nome dialettale, "pèrsech", deriva chiaramente dalla paraola Persia.
Qualche fiore si nota qua e là sui balconi, specialmente gerani, ma molto di meno nel prato del giardino di casa. Ci sono anche in Valtellina dei paesi invece dove i giardini sono molto curati: penso a Castione Andevenno ad esempio, un comune a pochi chilometri da Sondrio, ma anche Chiuro, un paese più vicino a Stazzona. Da ricordare le siepi di ligustro, chiamato in dialetto "cabròssula", un arbusto per mettere la siepe, sempre più presente in diversi paesi.
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