domenica 7 aprile 2013

Il Teatro dialettale

E' una delle nuove mode quella di recitare in dialetto. Il mio comune è diventato la sede di una specie di rassegna del teatro dialettale provinciale. Questa manifestazione si svolge, di solito,  tra il mese di marzo e quello di maggio. Ieri era di scena una compagnia di Delebio, comune nelle vicinanze dell'Alto Lago di Como. Recitare in dialetto nella nostra provincia di Montagna è una moda degli ultimi cinquant'anni. mentre nelle grandi città come Roma, Milano, Venezia o Torino si è sempre recitato in dialetto. I nostri  nonni invece all'inizio del secolo scorso recitavano più in italiano, dal momento che il loro scopo era di familiarizzare con la lingua italiana che conoscevano meno di noi, e ancora meno sapevano scrivere correttamente.
A dire il vero non vado molto spesso a questi spettacoli teatrali: preferisco andarci quando conosco la compagnia che recita, anche solo di fama. Sono convinto che recitare in dialetto sia meno facile di quanto si possa credere. Occorre una buona conoscenza di una lingua che ormai è parlata sempre meno. peraltro ho seguito delle compagnie teatrali anche all'estero, in Savoia dove si parlava naturalmente Savoiardo, Un "patois" per me del tutto incomprensibile. Io non sono particolarmente esperto di teatro, ma sono convinto che prima di essere accettabili come attori, occorre almeno qualche anno di esperienza sul palcoscenico: in pratica quando si affronta il pubblico bisogna sentirsi a proprio agio, insomma non avere paura della gente che segue in platea, non è così facile. Tanto più che il pubblico è  a volte imprevedibile. Poi bisogna rendersi conto che gli attori  recitano, non parlano al pubblico. Recitare significa tenere sufficientemente alto il tono della voce, particolarmente nei teatrini comunali dove l'acustica non è perfetta. Non necessariamente bisogna usare il dialetto dei nonni che non è certamente quello che parliamo oggi. In fondo quando si fa teatro si può anche inventare qualcosa, perfino qualche parola vecchia inserirla, oppure la mimica: servirsene, anche solamente facendo delle smorfie o inserendo qualche tic... la creatività è apprezzata anche a teatro. Non dimentichiamo che in linea di principio parlare dialetto sul palcoscenico significa usare le migliori parole di una lingua che rischia di scomparire. E meglio fare questo, piuttosto che strillare con parole che possono significare volgarità o cose simili.

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