Di questi tempi in Italia stiamo vivendo una crisi economica, politica, sociali molto grave: per questo i bei progetti sono da rinviare a tempi migliori. E' scontato però che questo paese deve rinnovarsi entro i prossimi vent'anni, deve cambiare stile di vita, altrimenti saranno guai seri, si perderà il treno della crescita economica e della rinascita del paese. Un paese come l'Italia non può permettersi un debito pubblico così elevato, è necessario trovare delle soluzioni per ridurlo gradualmente a livelli più accettabili. Bisogna trovare vie realistiche e fattibili, non di fantasia o surreali. I sacrifici da imporre ai cittadini italiani devono essere equi, non tali da comprometterne la loro sicurezza economica.
Al momento l'Italia è senza governo dopo le ultime elezioni che hanno portato a una situazione di ingovernabilità. E' possibile che tra non molto si tornerà a votare per cercare un nuovo equilibrio tra le forze politiche che renda possibile la formazione di un governo che abbia almeno qualche parvenza di stabilità.
A dire il vero si chiede qualcosa che sembra per molti aspetti quasi impossibile perché in Italia si avverte una profonda delusione per la politica. In effetti lo si capisce dalla bassa percentuale di elettori alle ultime elezioni politiche di febbraio: solo il 75% degli Italiani ha votato.
Siamo un po' tutti amareggiati, a tal punto che il paese è frazionato, diviso. Non mi sembra però logico protestare regalando letteralmente voti ai primi venuti. Forse sarebbe meglio limitarsi a cambiare partito, votare per chi sembra dare più fiducia. Insomma l'amarezza deve essere accompagnata da una capacità di orientamento politico non dal puro senso di protesta.
Stiamo a vedere, presto si tornerà probabilmente a votare. Allora bisognerà scegliere in un modo più mirato, nel senso che noi elettori dovremo orientarci su scelte più chiare. Chi vorrà protestare dovrà farlo in modo meno plateale, scegliendo il partito con un programma più chiaro: con proposte politiche che possono sembrare più serie.
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