lunedì 7 gennaio 2013

Problemi e contraddizioni dell'economia italiana

Attualmente quello che pesa di più sulla situazione economica italiana è la grave crisi che colpisce tutto il paese, e non solo il nostro paese, ormai dal 2008. La politica italiana vive una forte crisi di credibilità nei confronti dei cittadini italiani che si allontanano sempre più dalla politica. Un atteggiamento che finisce per essere una protesta che non si coagula per ora in movimenti violenti, ma porta un numero di cittadini sempre maggiore a un'indifferenza verso il mondo politico. Per quanto riguarda l'industria si notano almeno due situazioni preoccupanti: il perdurare di una mancanza di crescita e un aumento costante del livello di disoccupazione specialmente tra i giovani.
Per vari motivi la classe politica è in capace di mettere in atto le riforme politiche necessarie a fare ripartire il paese. Né la classe politica è capace di rinnovarsi riducendo il numero dei deputati e dei senatori delle due camere, troppo numeroso. Quella italiana è una classe politica privilegiata che gode di stipendi troppo alti e privilegi che possono sembrare insensati: Tutto questo finisce per appesantire notevolmente il bilancio dello stato. Da anni si parla di una riforma del sistema elettorale, senza succeso. Qualche anno fa e stato adottato un nuovo sistema elettorale  che tuttavia non ha prodotto i risultati sperati, anzi ha aggravato la  sfiducia nei partiti e nella classe politica.
Ancora una volta la penisola è incappata in una crisi profonda, paragonabile per certi aspetti a quella degli anni '40 del secolo scorso. Allora ci fu,negli ultimi due anni di guerra, un specie di guerra civile tra le due Italie, oltre che una pesante occupazione tedesca. Tutto poi  fini per il meglio con la liberazione da parte degli alleati nel 1945. E' da sperare che nelle imminenti elezioni politiche si realizzi finalmente una nuova maggioranza politica, stabile, capace di risollevare il paese, di sanare il grande debito pubblico, di porre le condizioni per fare ripartire le industrie e la produzione industriale.
Ma qualche responsabilità in più dobbiamo assumercela anche noi Italiani, per il bene del paese e anche per un senso di responsabilità verso l'Europa e i paesi europei, che al momento non hanno certo meno problemi di noi.
 

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