Il prof Alan Poletti, neozelandese di Auckland, nipote di Giovanni Poletti, nato a Villa di Tirano (Sondrio) ha scritto sulla diaspora degli Ebrei nell'ultima guerra mondiale, o meglio della Shoah. il titolo del libro è: A Second Life, titolo che dà già un giudizio su quella che è stata la guerra in Valtellina. Credo che sia giusto segnalare questo libro che tratta di avvenimenti di una gravità estrema: certo Poletti si limita a Raccontare quello che si è svolto tra Tirano- Villa- Aprica e Bianzone: dunque Alan Poletti narra degli Ebrei che sono scappati in Svizzera attraverso i sentieri di montagna del comune di Villa di Tirano, affrontando enormi rischi. Spiega che gli Ebrei alloggiavano in una strano "campo" di Aprica, erano più o meno,se ben ricordo, alcune centinaia. Tra gli organizzatori di queste fughe, spicca il nome di due sacerdoti cattolici: Don Giuseppe Carozzi e Don Cirillo Vitalini. Mi limito a dire questo nel post che sto scrivendo. Sottolineando però che Alan Poletti ha fatto un lavoro meritorio, ricco di particolari. Una specie di inchiesta., con un lungo lavoro in Valtellina, dove il professore neozelandese è venuto per 10 anni in estate.
Tra le righe si legge anche delle vicinde della guerra in provincia di Sondrio, sempre drammatiche, anche se in Valtellina non ci sono state battaglie sanguinose, né micidiali bombardamenti. in A Second Life sono fatti gli opportuni riferimenti anche alle battaglie tra i tedeschi e gli alleati, soprattutto a quelle che hanno pesato sulla conclusione del conflitto portando gli Inlesi e gli Americani alla vittoria.
Scrivere queste cose contribuisce a rendere giustizia a tutte quelle persone che hanno contribuito alla lotta contro la tirannia e alle dittature sanguinarie, per fare trionfare la voglia di liberta dei popoli. Qualcuno poteva pensare che tutto questo avrebbe potuto essere scritto molto prima, ma non importa, il libro del prof. Poletti è arrivato sempre a tempo per fare giustizia.
Nel concludere, aggiungo che l'originale è scritto in inglese, ma si trova anche una traduzione in Italiano che è uscita qualche mese fa. Chi è interessato scriva alla seguent e-mail: giaco.ganz19@virgilio.it.
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